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Accade a Nichelino, in provincia di Torino: Daniela Ciampa lavorava come addetta alla mensa scolastica, ma è stata licenziata dopo aver condiviso in un post su Facebook le giuste lamentele dei genitori per il servizio davvero scadente. Nel piatto servito dalla mensa ai bimbi delle elementari, infatti, sono stati trovati degli insetti. Mamma di due bambini, di cui uno gravemente malato, Daniela ha commentato l’accaduto come avrebbe fatto qualsiasi altro genitore al suo posto. Ora si ritrova senza lo stipendio che aiutava lei e la sua famiglia ad arrivare a fine mese.
E’ giusto licenziare una dipendente che denuncia un così grave disservizio, che riguarda l’igiene e la salute dei bambini?
La comunità e tutte le mamme di Nichelino sono solidali con la signora Ciampa e attraverso la petizione, già arrivata a 2800 firme, chiedono che Daniela venga riassunta al più presto!
IL RACCONTO
“Una sera –racconta la Signora Ciampa a Radio Cusano – apro facebook e vedo questo link dove c’erano foto di una polenta con uno scarafaggio dentro, in una mensa di una scuola di Nichelino. Io sono una mamma, ho un bambino che frequenta la scuola di Nichelino, mi sono allarmata e ho condiviso il link sul mio profilo scrivendo ‘Io una polenta con l’aggiunta di scarafaggio non la mangerei molto volentieri’. Dopo questo fatto, ricevo una lettera di richiamo dalla mia azienda dove scrivono che la mia condotta ha gli estremi di gravità idonei a ledere il rapporto fiduciario tra datore e dipendente. Quindi vengo sospesa per 5 giorni, ma retribuita. Per rispondere a questa lettera ho contattato un legale e dopo 10 giorni, tramite il mio avvocato, apprendo la notizia del mio licenziamento. La foto con lo scarafaggio nella polenta non proveniva dalla scuola dove lavoravo io. Era una foto trovata in un’altra scuola di Nichelino. Il mio non era certo un attacco diretto alla società, non ho citato l’azienda, mai nominata. Io da mamma allarmata ho solo pubblicato la foto”.
LA PETIZIONE
“Primo caso in Italia: licenziata dall’azienda per un post su Facebook. Daniela Ciampa, 38 anni, fino a ieri aveva un lavoro. Era addetta alla mensa scolastica di Nichelino in forza alla ditta Euroristorazione, la stessa che gestisce in città un maxi appalto per tre anni da 8 milioni di euro e che l’ha licenziata per aver condiviso su Facebook un post che raccontava le giuste lamentele dei genitori che avevano trovato insetti nei cibi dei loro figli. Daniela ha due figli,il grande ha un problema oncologico. Con quell’impiego guadagnava 370 euro al mese, importante per mantenere la sua famiglia. Guardate il video su:www.lastampa.it/torino. Chiedo a tutte le mamme di stare vicino a una grande donna che ha perso il lavoro ma non la dignità. Nel mio piccolo farò di tutto perché Daniela Ciampa ritorni a lavorare dove è stata licenziata”. Per aderire gratuitamente alla raccolta firme, basta andare al link http://bit.ly/1TZVWde e cliccare su “firma”.