Micro piante e pomodori dai colori inediti: le novità degli ortaggi in Italia

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Dai cavoli ai pomodori ‘Bio-fortificati’ con colorazioni inedite, ai ‘micro-ortaggi’ facili da mangiare, alla cultura in serre verticali o idroponica (cioè senza terra ma solo con acqua). Il mondo delle verdure offre continue novità di coltivazione e di processi produttivi, con la ricerca italiana all’avanguardia sostenuta da centri di eccellenza come il centro del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) a Monsampolo del Tronto (AP) diretto da Nazzareno Acciarri. “L’Italia è un ‘orto’ gigantesco ricco di un’immensa biodiversità che da sempre interessa ricerca pubblica e privata mondiale – osserva Acciarri – .Le novità possibili negli ortaggi credo che siano prossime ad un numero infinito. Il continuo sviluppo di biotecnologie sostenibili amplierà ancora di più l’orizzonte futuro. Arriveranno nuove tipologie di pomodori con colorazioni e forme oggi poco o affatto diffuse. Forse si presterà un maggiore interesse ai pomodori gialli poichè il licopene in essi contenuto è assimilabile dall’uomo anche a crudo, mentre il licopene dei pomodori rossi è assimilabile solo dopo cottura e tutti noi sappiamo come questa molecola sia il più importante antiossidante di questa specie. Troveremo offerte di pomodori viola per la presenza di antocianine o “neri” per un maggior contenuto di licopene unitamente ad altri caratteri. E ci abitueremo a trovare sui banchi di vendita cavolfiori arancioni oltre ai soliti bianchi”.

Anche nei processi di trasformazione degli ortaggi, l’Italia si segnala per aziende all’avanguardia come la pugliese Farris leader nel settore delle verdure disidratate, semidry e stabilizzate di origine italiana. I prodotti ottenuti hanno caratteristiche organolettiche pressoché identiche alle verdure fresche, ottimi requisiti microbiologici ed uno standard qualitativo costante nel tempo. “Ci sarà un ulteriore sviluppo della trasformazione all’interno di piccole aziende con macchinari “miniaturizzati” capaci di trasformare sotto vuoto o con l’impiego di energie alternative – è la previsione di Acciarri -. Assisteremo ad un maggiore assortimento della gamma di ortaggi di IV gamma, cioè pronti per il consumo, con l’introduzione anche qui di nuove specie e/o colorazioni capaci di attrarre il consumatore”. Intanto sono sempre di più le start up dedicate all’ agricoltura urbana in microlaboratori con coltivazioni in verticale dove lo spazio è ottimizzato al massimo. In un microlab nella provincia di Monza Brianza i giovani imprenditori Marta Crippa e William Thake coltivano oltre 25 varieta’ di micro ortaggi, giovani e tenere piante edibili raccolte prima del loro sviluppo completo, facili da usare e con ottime proprietà nutrizionali.

E dalla cultura idroponica l’azienda agricola e agriturismo Ferrari Farm sul lago del Salto, pioniera in Italia della coltivazione senza terra (effettuata con l’utilizzo della sola acqua in serre sotto il controllo di sistemi computerizzati), produce passate, marmellate e conserve di ottima qualità.

(Fonte Ansa)

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